I sogni infranti della Croazia e i Mondiali nel cassetto, ma il miracolo di Modric è compiuto | Goal.com Italia

2023-01-05 16:04:48 By : Ms. Jufang Wang

La Nazionale di Dalic non è riuscita a prendersi la rivincita del 2018, ma ha comunque scritto l'ennesima e indimenticabile pagina di storia.

A colpire, dopo il triplice fischio di Nestor Pitana che ha consegnato la Coppa del Mondo alla Francia a Mosca, nel 2018, fu soprattutto la reazione della Croazia di Zlatko Dalic: delusa per il risultato finale, ma estremamente consapevole del miracolo compiuto. Arrivare in finale in un Mondiale, mettendo persino in difficoltà la Nazionale di Didier Deschamps, non era stato minimamente messo in conto alla vigilia. Forse è anche per questo motivo che di fronte alla forza espressa, in termini concreti, da Kylian Mbappé e compagni, Luka Modric e gli altri si sono comunque resi conto di quanto fatto. Qualcosa che non sarebbe ricapitato.

O quasi. Quando Gianni Infantino premia il capitano della Croazia con il trofeo individuale come miglior giocatore del torneo, il centrocampista del Real Madrid ha lo sguardo perso nel vuoto. Non è un destino giusto, quello che gli è stato riservato: di sicuro non adatto ai sogni di una Nazione e di una Nazionale che aveva accarezzato l'idea di compiere l'impresa.

"E' difficile definire questa partita e dire qualcosa di intelligente. Non siamo in finale": quattro anni e mezzo dopo Luka Modric ha un'espressione se possibile più triste. La Croazia è riuscita di nuovo a superare la fase a gironi di un Mondiale, e questo per la storia significa, statistiche alla mano, che il suo destino è quello di finire tra le prime quattro (come accaduto nel 1998 e nel 2018). A un passo dalla gloria, ma questa volta non parteciperà alla finale.

Per com'era iniziato Qatar 2022, per la Nazionale di Dalic, il risultato è comunque ottimo: seconda nel girone con Marocco, Belgio e Canada, con uno 0-0, proprio contro la formazione di Walid Regragui all'esordio che faceva pensare a tutto fuorché a un cammino da applausi per Modric e compagni. Senza idee: senza gioco, "troppo vecchia" secondo alcuni.

Che brucia, perché essere riusciti a riportare la Croazia lì, quattro anni dopo quell'impresa, attribuisce maggior valore al percorso di una squadra che contro la Seleccion, però, si è sciolta nelle fondamenta, anche contro il concetto di "fortuna" (che, poi, ha portato al raddoppio di Alvarez).

La Croazia è stata rimbalzata dal destino, perdendo nei novanta minuti solo contro l'Argentina e pareggiando, poi, quattro delle sei gare disputate: l'unica vittoria è quella contro il Canada. E' comunque un risultato positivo: non si può certo dire il contrario.

Quel che può preoccupare, in qualche modo, è il ricambio generazionale in vista dei prossimi Mondiali: Modric non ci sarà, Perisic neanche. Molti dei componenti della formazione di Dalic avranno superato di 30 anni, Brozovic e Kovacic compresi. Sarà una formazione "anziana", che punterà ancora una volta sull'esperienza, ma a questo bisognerà pensarci più avanti.

Resta la chimera Mondiale per un Pallone d'Oro che avrebbe meritato di alzare la Coppa del Mondo al cielo, coronando l'ennesima impresa della sua carriera: Modric ci è andato tremendamente vicino, e questo comunque restituisce un'idea ben precisa. Solo lui poteva riuscirci: l'ennesimo miracolo è stato compiuto.